Virginia Brayda Gozzi, una vita contraddistinta da impegno e determinazione

Virginia Brayda Gozzi durante la presentazione di un libroVirginia Brayda Gozzi durante la presentazione di un libro

Durante il funerale sono stati sottolineati il forte legame con Villarbasse e l’opera svolta per tramandare la memoria alle nuove generazioni. Il sindaco Aghemo: “La sua operosità culturale ha dato lustro al paese”. Autrice di numerosi libri, infermiera volontaria della Croce Rossa Italiana, socia della San Vincenzo De Paoli e della Pro Cultura Femminile di Torino

Villarbasse – È stato celebrato oggi pomeriggio il funerale di Virginia Brayda Gozzi, deceduta giovedì scorso, all’età di 85 anni, in seguito al ricovero per una caduta. I familiari hanno ricordato che scherzando amava definirsi «l’Indiana Jones degli archivi» per il costante impegno nella ricerca storica, mentre il sindaco Eugenio Aghemo ha sottolineato il «legame speciale con Villarbasse e il profondo rispetto per le istituzioni e la comunità», insieme ad una «operosità culturale che ha dato lustro al paese» e alla «signorilità d’altri tempi che la contraddistingueva». Nel ricordo dei rappresentanti della Croce Rossa Italiana il servizio prestato a favore degli altri con una «forza che va oltre l’ordinario» e in quello dell’associazione Amici di San Nazario, di cui era socia fondatrice, la determinazione nel desiderio di tramandare la memoria alle nuove generazioni. Proprio sulla memoria si è soffermato il parroco don Luciano Morello nell’omelia: «Virginia ci aiuta a capire – ha detto – che fare memoria significa comprendere il nostro oggi; la sua è stata una vita creativa scaturita dal legame con Dio»

Virginia Brayda Gozzi ha svolto un intenso lavoro sulla storia di Villarbasse, con numerose pubblicazioni, e stava lavorando ad un volume su don Annibale Campi, parroco di Villarbasse dal 1946 al 1988; per onorarne la memoria la biblioteca comunale ha collocato all’ingresso uno scaffale con i suoi libri, tra i quali quelli scritti a quattro mani con Luciano Tamburini (citiamo «Arredi e corredi. Come si viveva a Villarbasse», «Palazzi e case di Villarbasse», «Ville e cascine di Villarbasse», «Villarbasse tra cielo e terra») e i più recenti «Villarbasse Napoleonica» (scritto insieme a Giulia Pennaroli, Diego Bevilacqua e Giuseppina Coletto Baldovino) e «Villarbasse: l’Ultima Dimora», che riprende testi di Luciano Tamburini (scritto insieme a Diego Bevilacqua e Giuseppina Coletto Baldovino).

Tifosa del Toro, è stata per oltre sessant’anni infermiera volontaria della Croce Rossa Italiana, in servizio anche allo stadio durante le partite di calcio, nonché attiva nella Società di San Vincenzo De Paoli, prestando aiuto alle persone bisognose, e nella Pro Cultura Femminile di Torino per sostenere l’emancipazione femminile.

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