Pasqualino Esposito: “La vita è troppo breve per lasciare spazio alle sciocchezze”

Da sinistra, Antonella Menzio, Cinzia Ravallese, Annalisa D'ErricoDa sinistra, Antonella Menzio, Cinzia Ravallese, Annalisa D'Errico

Presentato a Villarbasse il libro di Cinzia Ravallese “Pasqualino. Il sorriso di una stella”

Villarbasse – Si è svolta ieri, nel giardino della biblioteca comunale «Luciano Tamburini» di Villarbasse, la prima presentazione pubblica del libro di Cinzia Ravallese «Pasqualino. Il sorriso di una stella» (Pathos Edizioni), con la partecipazione di Annalisa D’Errico, giornalista, e Antonella Menzio, libraia.

Pasqualino Esposito è un uomo affetto, sin da bambino, da osteogenesi imperfetta, una malattia, chiamata anche «ossa di vetro», che causa fragilità scheletrica, suscettibilità alle fratture ossee e grandi dolori. Esposito abita a Napoli ed è costretto all’immobilità per molte ore al giorno, ma questo non gli impedisce, ha detto Cinzia Ravallese, di avere la consapevolezza che «nella nostra vita ci sono tante cose belle alle quali bisogna dare spazio»; non ha mai smesso di progettare e con la fantasia ha creato «l’isola nella quale tutto è possibile», dove immagina di passeggiare, guidare l’auto, portare a spasso il cane e andare dappertutto.

Il libro, scritto a quattro mani, racconta la vita di Pasqualino Esposito e quanto è riuscito a fare, testimoniato da una galleria fotografica zeppa di scatti con personaggi famosi, compresa la partecipazione a numerosi festival del cinema, dal primo, il «Social World Film Festival» di Vito Equense, al «Roma film fest», fino alla Mostra del Cinema di Venezia;

«Per me – dice Pasqualino Esposito – i film sono dei compagni di viaggio, mi rasserenano, mi procurano divertimento ed euforia, mi aiutano a stare meglio anche in momenti difficili. E per chi, come me, ha difficoltà a muoversi, diventano una finestra aperta sul mondo, una finestra che può far paura, commuovere o divertire».

Cinzia Ravallese in questo libro ha saputo tratteggiare l’esistenza di Pasqualino Esposito; nelle pagine riecheggiano lo spirito partenopeo e ironico di quest’uomo, la ricerca dell’amore, l’impegno per una legge sulla sessualità dei disabili, la religione, la paura della solitudine, la dedizione degli insegnanti, il valore dell’amicizia, tutto racchiuso nella considerazione che «il tempo è troppo breve per lasciare che le sciocchezze prendano il posto del piacere».

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